Le varie sfaccettature di Milano tra Magi, sinagoghe e satiri
Le reliquie dei tre Re Magi, un portone settecentesco che ha viaggiato da Napoli a Milano e la storia degli ebrei milanesi si incontrano in un crocevia di culture che fanno di Milano un luogo ricco di attrazioni e luoghi misteriosi da visitare. A portare le spoglie dei Magi nella capitale meneghina fu il Vescovo di Costantinopoli, Eustorgio: le reliquie sono oggi meta di molti pellegrinaggi e simbolo di devozione cristiana e sono conservate nella chiesa che è stata intitolata allo stesso Vescovo. In Via della Guastalla si può ammirare lo splendore della sinagoga milanese: ancora oggi luogo di culto e oggetto di numerose visite guidate che ne esaltano i particolari architettonici. Prosegue il viaggio nel capoluogo lombardo attraverso un Milan Bike Tour per scoprire magi, sinagoghe e satiri.
Sant’Eustorgio a Milano: la cappella dei Magi
Seguendo l’antica strada che porta alla capitale longobarda Pavia, si arriva alla Basilica di Sant’Eustorgio di Milano: la tradizione vuole che i neo eletti Vescovi della Diocesi partano proprio da qui per entrare in Città. Si tratta di uno dei luoghi sacri più importanti di Milano e al suo interno sono custodite le reliquie dei Re Magi, ancora oggi oggetto di grande devozione. Sotto l’abside si possono ancora vedere i resti della prima chiesa paleocristiana: qui si trovano anche le catacombe ipogee che sono state recentemente restaurate e sono oggi visitabili. All’interno della Chiesa sono custoditi anche alcuni esempi di scultura trecentesca, tra cui la Cappella Portinari, realizzata su modello di quelle fiorentine e decorata da Vincenzo Foppa, dove si può ammirare l’Arca di San Pietro Martire ad opera di Giovanni di Balduccio. A Sant’Eustorgio si trova anche il fonte cristiano più antico di Milano; ma il vero motivo dei tanti pellegrinaggi è la Cappella dei Magi. Sulla parete d’ingresso spicca un affresco con l’Adorazione dei Magi, realizzato da un maestro lombardo alla fine del Quattrocento, mentre sulla destra si trova il sarcofago di pietra con la scritta “Sepulcrum trium magorum” che conteneva in origine le spoglie dei tre Magi, qui portate dal Vescovo di Costantinopoli. Oggi le spoglie, dopo la restituzione del 1903, sono custodite in un reliquario posizionato nella nicchia al di sopra dell’altare della cappella.
Via della Guastalla ospita una splendida sinagoga e satiri in pietra
Via della Guastalla a Milano è rinomata per i suoi giardini, ma non si tratta dell’unica attrattiva della zona. Per chi si trova in zona è consigliata anche una visita guidata alla Sinagoga della Guastalla, ancora oggi luogo di preghiera dalla comunità ebraica milanese. L’edificio della sinagoga è stato costruito nel 1892 in seguito all’aumento della comunità ebraica di Milano: la realizzazione venne affidata all’architetto Luca Beltrami che si era già occupato di restauri di prestigio, come quello di Piazza della Scala e del Castello Sforzesco. Nella facciata a pietra bianca si notano subito i decori a mosaico sulle tonalità dell’oro e del blu cobalto che ne fanno un fiore all’occhiello del percorso turistico architettonico milanese.
Inaugurata il 28 settembre 1892, la sinagoga è stata pesantemente danneggiata dai bombardamenti del 1943. Passato il cancello si accede all’atrio dove è custodita una lapide con scritti i nomi degli 896 ebrei milanesi che furono deportati nei campi di concentramento tedeschi. L’interno è stato rifatto nel 1957 in seguito ai danni dei bombardamenti e poi ristrutturato negli anni ’90: nella navata centrale è custodito il rotolo della legge, coperto da un mantello. Non passano inosservate le vetrate realizzate dall’artista newyorkese Roger Selden in cui sono rappresentati tutti i simboli dell’ebraismo e le lettere ebraiche, in tinte che vanno dal rosso al blu, dal giallo all’azzurro. Usciti dalla sinagoga, pochi metri più avanti, si trova uno strano portone barocco: l’ingresso di un moderno palazzo residenziale si presenta con una porta in pietra sorretta da due Satiri che hanno la funzione di guardiani. Accanto ai due fauni che osservano chi varca il portone, si trovano le figure di Adamo ed Eva, scolpiti nel marmo bianco. La particolarità di questo portone è nella sua origine: non arriva da Milano, ma vi fu trasportato dall’architetto Luigi Maria Caneva che lo salvò dalla distruzione di una villa napoletana del ‘600 e lo utilizzò come ingresso trionfale del palazzo che stava progettando. Leggi anche l’articolo: Milano Area C: previsto ticket anche per le auto ibride.