Incentivi auto le auto termiche primeggiano

Incentivi auto: le auto termiche primeggiano

Gli incentivi auto sono da sempre uno dei motivi dirimenti nella decisione dell’acquisto del proprio automezzo nuovo. La possibilità di risparmiare anche grazie all’aiuto dello Stato rende alcuni autoveicoli più appetibili di altri e, a dispetto di quanto si pensi, quelli termici continuano a primeggiare in Italia. Ne abbiamo parlato insieme a Matteo di GrignaniConcessionari Pavia.

Ecobonus, i fondi residui e il futuro prossimo

I 120 milioni di incentivi per le automobili, destinati all’acquisto di auto nuove e ibride con emissioni tra 61 e 135 g/km, sono terminati nel giro di pochissimi giorni, alcuni addirittura il giorno stesso della pubblicazione online. Si trattava di Ecobonus stanziati nello scorso anno per chi avesse acquistato un’auto nuova, rottamando un modello vecchio e più inquinante, e che saranno seguiti, con tutta probabilità a marzo 2024, da altri incentivi pari a 283 milioni di euro.

Con gli incentivi 2023 appena terminati, in caso di rottamazione di un veicolo da Euro 0 a Euro 4, contestuale all’acquisto di un veicolo con emissioni comprese tra 61 e 135 g/km di CO2, il risparmio complessivo è stato di € 2.000; con l’Ecobonus 2024, invece, rottamando un’auto Euro 4, si otterrà uno sconto di € 1.500, mentre per chi rottamerà una Euro 3, lo sconto rimarrà lo stesso di prima, cioè € 2.000. Chi risparmierà più di tutti, saranno sicuramente i possessori di automezzi da Euro 0 a Euro 2, che godranno di un risparmio di ben € 3.000.

Tutti gli Ecobonus che abbiamo appena descritto sono relativi ad auto con motore endotermico, alle full hybrid e alle mild hybrid, che costituiscono, ad oggi, la maggioranza del parco macchine italiano. Naturalmente, gli incentivi sono stati pensati anche per le auto elettriche, che però stanno subendo una battuta di arresto nell’acquisto, come dimostrano anche i dati relativi all’utilizzo dei fondi ad esse destinati.

Incentivi auto: la situazione di auto termiche, ibride ed elettriche

Se gli incentivi auto sono il motore (e qui è proprio il caso di dirlo) del loro acquisto, il cui volume varia proprio in base alla loro presenza o meno, lo stesso non si può dire per le automobili elettriche o full electric. Infatti pare che l’idillio italiano con questo tipo di mezzi sia già terminato, nonostante gli Ecobonus dedicati seppure addirittura più alti di quelli per le auto a motore termico, vengono snobbati dagli acquirenti.

I nuovi incentivi auto per le elettriche arriveranno, infatti, a un contributo fino a € 13.750 con rottamazione, ma già le somme messe a disposizione con i vecchi Ecobonus sono rimaste quasi intatte. Infatti, dei più di 194 milioni di euro stanziati per le elettriche (le cui emissioni di CO2 vanno da 0 a 20 g/km), ne sono rimasti disponibili addirittura 187. Persino per le plug-in, con emissioni di COpari a 21/60 g/km, dei 230 milioni a disposizione ne sono rimasti più dell’80%. Nemmeno i fondi per le auto a noleggio e per i car sharing, con emissioni pari a quelle appena descritte, hanno avuto un grande successo.

Per quanto riguarda gli incentivi 2024, ecco alcune cifre interessanti, delle quali probabilmente solo alcune persone approfitteranno. Prima di tutto, vale la pena sottolineare che questi Ecobonus valgono esclusivamente per le auto elettriche fino a € 35.000 più IVA. Chi non rottama alcun veicolo, godrà di un contributo pari a € 6.000, che diventano € 7.500 per chi ha un ISEE inferiore a € 30.000. Chi, invece, rottamerà un veicolo contestualmente all’acquisto di quello nuovo risparmierà € 9.000 (€ 11.250 per iSEE sotto i € 30.000), se la vecchia auto è una Euro 4; € 10.000 (€ 12.500 per ISEE sotto i € 30.000) se è una Euro 3; € 11.000 (€ 13.750 per ISEE sotto i € 30.000) se parliamo di una Euro 2.Per concludere, gli incentivi statali continueranno ad allettare gli acquirenti di nuovi veicoli ancora almeno per tutto il 2024 e ci permetteranno di documentare e valutare in maniera ancora più esaustiva la scelta degli italiani rispetto ai “vecchi” motori termici e a quelli elettrici. Leggi anche l’articolo: Traduttore: definizione e caratteristiche principali

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